giovedì 12 settembre ore 21.00
Cie Twain – physical dance theatre
Romanza – Trittico dell’Intimità (nuovo allestimento 2013)
coreografia e regia Loredana Parrella
interpreti Camilla Zecca, Yoris Petrillo
musiche AA.VV.
disegno luci Loredana Parrella
costumi Loredana Parrella – realizzazione Sartoria Mulas
produzione AcT in residenza presso SpazioCTw_centrocoreograficopermanente
con il sostegno del MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali
durata 55 minuti
biglietto 5 euro
Romanza – Trittico dell’intimità è un percorso che come un antidoto si scioglie nel nostro tempo miserabile per ridare vita alla pulsione sopita della passione, dove Amore e Sofferenza diventano emozioni che si esprimono attraverso le fragili leggi dei nostri corpi.
Il lavoro è strutturato in tre quadri: Angeli e Insetti, Riflesso e Féroce présence.
Primo quadro. Angeli e Insetti
Eugenia è angelo. Eugenia è insetto. Eugenia è fascino. Eugenia è passione. Eugenia è farfalla. Eugenia è parassita. Eugenia è bellezza. Eugenia è donna.
Liberamente ispirato al racconto Morpho Eugenia, di Antonia S.Byatt, Angeli e insetti è un piccolo studio sul sentimento dell’amore, un pezzo a due che prende spunto dalla scoperta del proprio corpo in relazione all’altro trovando sviluppo, compimento ed esaurimento fino al ritorno nella propria solitudine, in cui nell’uno resta la potenza del ricordo dell’altro. Nostalgia del tempo perduto dell’infanzia e della scoperta dell’amore, sperimentazione di corpo e sentimento in cui verrebbe da dire che la bellezza è piccola per entrare meglio ovunque, là dove accade sempre qualcosa.
Una pièce che lambisce gli impalpabili confini tra il reale e l’immaginario.
Secondo quadro. Riflesso
Riflesso è la storia di un’unione usurata in cui il ricordo dei giorni felici è solo un sentimento scaduto. Esempio di convivenza disarmonica dove ognuno gioca a non essere più se stesso. Anche un fiore, piccolo paradigma di delicatezza, può divenire strumento di coercizione e sofferenza. Anche un gesto semplice prosciuga le energie in uno scenario malsano dove sentire ormai nell’altro soltanto una presenza negativa da cui ci si deve difendere diventa un atto di giustizia per la sopravvivenza, per liberarsi dalle illusioni e ritrovare quella forza che stana i nostri fantasmi costretti nel passato dentro vestiti vuoti.
Terzo quadro. Féroce présence
“Non c’è niente di permanente in questo mondo malvagio, neanche i nostri dispiaceri.” Charlie Chaplin
L’ esigenza di non ridurre il dolore ad un puro e semplice sintomo ma piuttosto di riuscire a dar voce a ciò che in esso è muto, è l’ anima di Féroce présence.
Un percorso ‘drammatico’ che necessita solo di azione e di un linguaggio immediato. Un ritratto strutturale che tenta di parlare da dentro, dal punto di massima profondità, dall’abisso delle carni e nient’altro.
“Come vampate di frammenti dolorosi
che zampillano dai corpi
e che come le grandi inondazioni
travolgono tutto ciò che trovano
si manifesta dentro di me
la feroce presenza dell’Assenza.”
Loredana Parrella