lunedì 13 e martedì 14 giugno ore 21.00
compagnia sistemi dinamici altamente instabili
coreografia Alessandra Sini e Antonella Sini
danza Alessandra Sini, Simona Lobefaro, Laura Lupi, Eva Greco, Ilenia Ronci
suono-live electronics Stefano Montinaro
ambiente luci Martin Beeretz
costumi Francesca Sassi
produzione Ciulinga
con il sostegno di Regione Lazio-Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport e Duncan 3.0, Roma
spettacolo di danza di ricerca in due parti
Il corpo è la chiave.
E’ un lavoro sul sentire contemporaneo, non propone una visione lineare, non si lega a logiche di sviluppo e non racconta. L’assemblaggio caotico ad accumulo e la provvisorietà di alcune presenze nutrono la dilatazione del tempo della percezione, aprono il campo ad una deriva in cui emergono i materiali di risulta, residui di materia. Il progetto lavora sull’idea di scarto, su ciò che resta dopo una selezione. Il rimanente, l’abbandonato ed escluso. L’attenzione si sposta su questo materiale residuale mettendo in luce il particolare al posto dell’intero. Ritrovando la complessità del tutto nell’elemento semplice.
Allora la danza non è fatta di grandi gesti ed azioni virtuosistiche, ma si appoggia sull’atto semplice del palesare la presenza dei corpi in condizione di stato (non immobili, ma semplicemente esposti), aperti alla comunicazione del proprio stato interiore, disposti in relazione fra loro per generare un ambiente, per evidenziare uno squarcio particolare di un reale possibile. Il lavoro si muove sulle suggestioni del tempo sospeso, rievoca suoni e sonorità dei paesaggi urbani o naturali, si nutre di un silenzio che diventa punto centrale della partitura musicale. La struttura resta aperta, si compie nell’elaborazione intuitiva di chi guarda. Sulla scena si manifesta un mondo-ambiente in equilibrio tra sequenze di pura azione e digressioni oniriche che trasportano la memoria, aprono all’emozione.
Sistemi dinamici altamente instabili – Il gruppo persegue un percorso di ricerca originale ed autonomo nell’ambito della corporeità di segno contemporaneo. La qualità mutevole delle dinamiche coreografiche è lontana da codificazioni possibili, si lega al gusto ‘materico’ del corpo e al suo linguaggio astratto, mai narrativo o contenutistico. La ricerca si concentra su spazio e su modalità diversificate di fruizione e percezione. All’attivo 20 produzioni coreografiche e molteplici allestimenti performativi site specific.