I nostri principali obiettivi di lavoro al TBQ sono quelli di consolidare il rapporto tra arte e territorio e continuare a produrre e promuovere la drammaturgia contemporanea per la creazione di un pubblico consapevole e la formazione di giovani artisti.
In linea con questo progetto avremo tre momenti di residenza di artisti:
Michele Santeramo, Giampiero Rappa, Peppino Mazzotta.
Accanto a queste residenze gli artisti terranno dei laboratori per la formazione di giovani professionalità: drammaturghi e attori che si confronteranno con le diverse cifre stilistiche dei tre docenti, sperimentando la scrittura e la recitazione del testo per arrivare ad una mise en espace finale aperta al pubblico.
17/06/2014 – 22/06/2014 | Laboratorio di drammaturgia di Peppino Mazzotta
L’attore drammaturgo di se
L’attore spesso lavora con un orizzonte definito. Orizzonte che è determinato dal testo scritto. Questo limita la sua immaginazione e la sua capacità creativa. Lo relega alla mera figura di esecutore di idee, emozioni e immaginari altrui.
Se, invece, ha di fronte a sé una lavagna vuota, un orizzonte incerto è costretto ad attivare tutte le sue virtù, e il suo potenziale interiore per divenire esso stesso creatore di quelle idee, emozioni e immaginari. L’attore creatore si deve abituare a comportarsi, di fronte ad un testo compiuto e magari rappresentato da secoli, come se fosse un incompiuto.
Deve imparare a mettersi tra l’autore e il foglio bianco. Stare in quel tempo magico in cui tutto esiste già in potenza; ma non è ancora stato fissato su carta. Vivere l’elettrizzante incertezza della creazione abitandone i luoghi dove un attimo prima non c’è nulla e l’attimo dopo si palesa il mondo intero. L’attore creatore deve guadagnarsi una posizione di privilegio dalla quale si può fremere insieme all’autore, condividerne le scelte nel momento in cui vengono prese, decidere insieme a lui come procedere, scrivere ogni singola battuta, ogni singola scena al suo fianco, diventando così autore dell’autore. O meglio, collaboratore inseparabile dell’autore. O ancora, corpo stesso dell’autore, sua diretta emanazione. Non più professionista dell’esecuzione di una partitura ma parte integrante e inseparabile di essa.
Peppino Mazzotta famoso al grande pubblico per il personaggio dell’ispettore Giuseppe Fazio nella serie televisiva di Montalbano, è vincitore di numerosi premi in teatro, l’ultimo il premio Annibale Ruccello con lo spettacolo teatrale Radio Argo. Debutterà in teatro nel 2014 con un nuovo spettacolo Giuseppe Z. Un testo dello stesso Peppino Mazzotta che si ispira a un personaggio storico: Giuseppe Zangara. Calabrese di Ferruzzano, emigrato in America nell’agosto del 1923, la sera del 15 febbraio 1933, a Miami, attenta alla vita di F.D. Roosevelt, neo eletto presidente USA. Sarà arrestato, processato in tempo di record e condannato alla sedia elettrica. La sentenza sarà eseguita pochi giorni dopo il verdetto di condanna.
dedicato ad attori e autori
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