sabato 19 ore 21,00
domenica 20 ore 18,00
di e con Luciana Maniaci e Francesco D’Amore
regia Roberto Tarasco
Uno spettacolo che è un composto di comicità, cinismo e puro surrealismo, un’indagine semiseria sul sentimento intricato della gioventù, sezionato e fatto a pezzi da due figli del nostro tempo, ingenui e al tempo stesso spietati.
E’ una storia di non-amore durata decenni e condensata nel giro di un’ora, tra apici sublimi e biechi deragliamenti, nel tentativo di comporre la guida illustrata della prima esperienza sentimentale, letta come tragicomico rito di passaggio che tocca a tutti, prima di consacrarsi alla tiepidezza dell’età adulta.
Uno spettacolo capace di esprimere uno humor acuto e sottile, freschissimo e surreale che evoca Troisi, ma ricorda anche l’ironico dualismo Vianello-Mondaini e non prescinde dalla lezione di Petrolini. I due protagonisti potrebbero essere Werther e Carlotta. In realtà due figure vuote e rivestite.
Lui è il suo sguardo truce e la tentazione di fare del proprio dolore una bandiera, lei è le sue feste di compleanno, i suoi sorrisi che chiedono scusa, e il desiderio di essere speciale, pur non essendo molto dotata. Si incontrano e decidono che è amore. Werther prima la inizia alle sottili autoviolenze del cuore, poi le spiega che lei è la cosa più bella del mondo. Carlotta fa l’errore di ascoltarlo e così finisce per consegnargli i polsi per essere legata e ridotta finalmente al silenzio…
Lo spettacolo ha la sua forza nel testo, una carrellata velocissima su una storia lunga, loquace e piena di alti e bassi. Ogni scena è un’istantanea della loro parabola esistenziale, in una sorta di racconto tra i decenni che alterna una serie di istantanee surreali, ironiche e feroci: il primo incontro, la crisi dei sette anni, il pranzo dai genitori di lei, un funerale inaspettato, l’ombra di un tradimento, il matrimonio… Lo strumento che caratterizza questi fermo-immagine è proprio la comicità messa in atto attraverso il lento svelarsi di quell’ironia atroce che è nascosta sotto ogni storia d’amore troppo chiassosa e movimentata per essere autentica. Una squisita mistura di divertita ferocia e malinconica allegria.