Sabato 17 maggio ore 18,30
Spettacoli al tramonto
Teatrodilina
Zigulì
(dal libro Zigulì di Massimiliano Verga)
con Francesco Colella adattamento e regia Francesco Lagi
Il nostro spettacolo nasce dal libro Zigulì di Massimiliano Verga. Un diario intimo che racconta un’esperienza estrema di paternità, il rapporto denso e accidentato fra un padre e un figlio disabile. Parla della possibilità e della capacità di queste due persone di contaminarsi l’uno con l’altro. Il testo di Massimiliano Verga è un testo vivo, che non dà appigli per trame o drammaturgie articolate. È fatto di spunti e di frammenti, di cocci e di slanci emotivi, e questo ci è sembrato molto prezioso. Non ci sono manuali che possano raccontare i due personaggi che animano il libro, c’è solo un rapporto vivo tra due individui. Il padre e il figlio sono due sconosciuti che qualcuno o qualcosa ha costretto a conoscersi. Il mondo del figlio, come quello di ogni figlio, è per il padre un mondo apparentemente impenetrabile. E il mondo del padre è altrettanto indecifrabile, per il figlio. È di questo mistero che parla Zigulì.
Il personaggio di Zigulì è un uomo smarrito che si rapporta a suo figlio e alla sua disabilità con stupore, rabbia e ironia. L’azione dello spettacolo si svolge in uno spazio domestico ma notturno, un luogo che non è più una casa ma è il campo di battaglia dove si svolge la loro lotta quotidiana. Il tempo che il padre e il figlio vivono ogni giorno, scandito da relazioni e impegni, passato tra strutture per la fisioterapia e assistenti sociali, adesso è lontano. Quello che ci interessa raccontare non è il mondo del figlio e della sua disabilità, che non ci è dato conoscere, ma quello che lui ci mostra di sé, contagiando l’esistenza di suo padre. Gli taglia l’anima, gli fa male e gli fa paura, lo atterrisce e lo fa incazzare.
Il figlio, nel nostro spettacolo, rimane sempre invisibile, solo evocato e sempre presente come una piccola e misteriosa divinità. C’è solo il padre che parla con lui e che cerca di dare corpo alle apparizioni e ai sentimenti discontinui del testo. La sua fragilità di fronte alla disabilità del figlio. La paura e il desiderio della morte. Il bisogno intimo di sparire. La pallina dolce di una caramella e l’amaro di una lingua che lecca per terra. I legni da raccogliere e da intagliare, levarne la crosta per accarezzare le impurità, i nodi. La camicia che si sporca sempre, che prima di uscire è sempre da cambiare e che comunque sempre rimane sporca. Il lupo che il padre, prima o poi, vorrebbe incontrare. E poi le testate, le spinte, i morsi, i graffi tra gli abbracci e le esplosioni di risate. E, qualche volta, i baci. Perché in questa storia, che è soprattutto una storia d’amore, tutto accade disordinatamente, senza nessun galateo sentimentale.
ingresso €10,00
info e prenotazioni
scuderieteatrali@gmail.com
06 5814176