giovedì 10 aprile ore 21.00 | No More
Water
regia Deepa Metha
a seguire incontro a cura di Mauro Castagno
in collaborazione con Biblioteca Comunale Elsa Morante
ingresso gratuito
“Il film dell’indo canadese Deepa Metha è del 2005 e vuole essere un forte atto d’accusa contro la mancata attuazione della riforma (voluta già negli anni ’30 da Gandhi) giuridica, ma anche culturale, di un medievale costume che è appunto quello ben illustrato nel film. Il film non è solo questo, attraverso la presentazione di personaggi femminili che non si dimenticano, esso ci induce a riflettere sul rapporto sempre perverso, e basato sulla violenza psichica e fisica, tra la religione, o le religioni, e la donne.
In tal senso, anzi, WATER è particolarmente significativo perchè tale riflessione è portata su una religione che è da sempre percepita come circondata da un’aurea di tolleranza e di spirito pacifico. In realtà la religione hindù, come tutte le altre, si è sviluppata storicamente su una base di sopraffazione e di affermazione dogmatica del possesso di una verità da contrapporre e imporre alle altre forme di pensiero, laico e di altre forme religiose. All’interno di questa caratterizzazione di fondo c’è poi, in questa religione, come nelle altre, un atteggiamento pesantemente repressivo e discriminatorio nei confronti della donna che non assume una dimensione di epifenomeno, ma ne costituisce un elemento intrinseco.
Quanto questo sia vero è dimostrato dal fatto che, di fronte al racconto cinematografico di fatti realmente accaduti, gli esponenti hindù hanno fatto in modo di scatenare un’azione fortemente violenta verso il film. Tale azione ha portato alla distruzione fisica dei set e a minacce di morte per la regista. WATER è, inoltre, un film molto attuale: in India, ma non solo in India, si sta realizzando da anni un’operazione sistematica di uso strumentale della religione in termini politici. Tale uso che ha determinato situazioni di conflitti e violenze estreme è prerogativa soprattutto del Partito Baaratiya Janata (BJP). Ma tale strategia fondamentalista basata su una forte e violenta accentuazione del rapporto tra nazionalisno indiano e religione hindù, ha segnato dei successi talmente forti a livello di masse indiane, che lo stesso Partito del Congresso, attualmente al potere, ma previsto perdente alle prossime elezioni politiche generali, ha dovuto scendere sullo stesso terreno, cedendo non poco nei confronti dell’estremismo hindù. Le prime vittime di tale situazione sono state, e sono destinate a essere, le donne oggetto di stupri di massa e di altre forme di violenza che trovano legittimazione in forme di regole e morali derivanti dalla religione e utilizzate per giustificare una mentalità maschilista e oppressiva nei confronti delle donne.”
Mauro Castagno