venerdì 5, sabato 6 giugno ore 21.00
doppio appuntamento con la danza contemporanea
Songs
danza e voce Charlotte Zerbey, Alessandro Certini
musica dal vivo Spartaco Cortesi
Company Blu
La Compagnia è sostenuta dal MiBACT, dalla Regione Toscana, dal Comune di Sesto Fiorentino. È parte di uno dei centri regionali di Residenza artistica della Toscana presso il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.
Danza, voce e musica dal vivo per una trasposizione in scena delle emozioni nei linguaggi del corpo.
Dalla cadenza delle melodie si irradia il discorso dei danzatori, ad ogni caduta le onde concentriche del gesto e della sillaba diffondono e scandiscono l’affermazione dell’io. Figure emotive e figure fisiche, dimensioni di un passaggio il cui senso è meglio compreso attraverso l’abbandonarsi alla percezione. Il brano e’ ispirato alle atmosphere pop dell’America degli anni quaranta, con una breve libera reinvenzione di alcune liriche.
a seguire:
( Zero) work in progress estratto
di Cuenca – Lauro
direzione Elisabetta Lauro
di con Elisabetta Lauro, César Augusto Cuenca Torres
assistenza alla creazione: Gennaro Lauro
produzione Cuenca/Lauro, co-produzione Associazione Sosta Palmizi e Associazione Invito alla Danza, realizzato con il sostegno di Premio Outlet A.C.S. Abruzzo Circuito Spettacolo e di Permutazioni/Zerogrammi, selezionato per la Lista Anticorpi XL 2014-15, Progetto Vincitore Premio Equilibrio Roma 2015.
Abbiamo lasciato andare, e poi ci siamo lasciati andare. Abbiamo continuato a girare in orbita, l’uno intorno all’ altro, senza avere piú niente a cui tendere. Ci siamo ritrovati sottosopra, distanti e soli, ad un millimetro dalla terra, con il centro troppo alto, e sempre meno peso. Completamente in ballo. Il vortice dello zero ha annullato ogni certezza, ha demolito le nostre strutture come l’uragano fa con la casa, e ci ha lasciati cosí, sradicati ed esposti, alieni a noi stessi e al mondo che abitiamo. Ora continuiamo a procedere a tentativi, in cerca di un punto fermo che forse nemmeno esiste, e non ci è dato fermarci. Ma in fondo anche le radici non sono mai ferme, mai fisse: esse scavano, dissotterrano, emergono, riaffondano, sconvolgono. Impenitenti ricercano. E lo stesso albero, che crede di crescere in linearità verso il cielo, ha la sua vita sotto terra in un disegno impazzito, un labirinto di direzioni. È lì che si muove il suo destino, ed è forse in questa mobilitá che si realizza l’essenza di ogni essere. Nell’azzeramento, dove tutto è fugace e labile, si dispiega la vera vita che non ha forma.