24, 25, 26, 27 giugno 2014
Laboratori
Distillare/decantare…La schiera e la drammaturgia personale
condotto da Gabriele Vacis
orario: dalle ore 10,00 alle ore 17,30
Tutti parlano più o meno inglese… Oggi funziona così: tutti, al mondo, parlano più o meno inglese.Così, di tutto, si parla sempre più o meno. Quanto è possibile approfondire i discorsi in una lingua che si capisce più o meno? Non è possibile. E’ bene? E’ male? Boh. E’ così. I discorsi sono costretti alla brevità, alla sintesi. E questo sembra bene, no? Però discorsi brevi, sempre più sintetici, non sono più discorsi. Diventano slogan. E gli slogan non semplificano: banalizzano. Sono parole superficiali. Possiamo incontrare molta più gente, nella nostra quotidianità di aeroporti, autogrill ed sms. E questo è bene. Ma sono sempre incontri fugaci. Superficiali. E questo non sembra faccia bene ai sentimenti profondi. Quali sentimenti coltivano persone che si parlano attraverso una lingua comune superficiale? Cos’hanno in comune, che cosa le distingue, che cosa le divide? Hanno memorie comuni? Che storie possono raccontarsi e raccontare? E, soprattutto, hanno una storia comune da raccontare? Ultimamente per costruire storie faccio così: lunghe interviste che riprendo in video. Più che interviste sono sedute psicanalitiche. Chiedo di raccontarmi quando avete avuto davvero paura, quando vi siete sentiti al sicuro. La paura è il sentimento dominante del nostro tempo. Perché possediamo tanto. Perlopiù cose. Quindi abbiamo paura che gli altri, il resto del mondo a cui abbiamo rubato il tanto che abbiamo, ci presenti il conto. Abbiamo paura che ce lo portino via. Oppure chiedo quando vi siete trovati di fronte la bellezza. Anche la bellezza è un tema importante. Come il rapporto con il padre, con la madre, con la famiglia. Chiedo di raccontare storie: quella volta che hai avuto veramente paura. Quella volta che ti sei trovato di fronte la bellezza. Quella volta che sei riuscito a dire veramente a tuo padre che… Non chiedo opinioni. Così vengono fuori testimonianze diverse: se uno ha vissuto al sud ed è emigrato dal suo paese ha paure e desideri diversi da uno che è non si è mai mosso dal luogo di nascita…In questo modo si individuano temi, che poi vengono unificati in una drammaturgia. Si tratta di ASCOLTARE. Ascoltare gli altri ma anche sé stessi. Si tratta di GUARDARE. Il mondo ma anche il proprio corpo. Perché è con il corpo che si fa drammaturgia. Intrecciando frammenti di storie. Perché adesso sappiamo che l’arabesco che formano le nostre storie frammentarie non ci fa perdere il senso. L’accostamento di racconti genera scintille di senso imprevedibili. Genera immagini, danze, musiche, storie che frullano identità impossibili, mobili, fluide. (G.V.)
MATERIALI
I partecipanti al seminario dovranno portare una storia scritta da loro. La storia, scritta, non potrà superare i 5000 caratteri o 1000 parole. Dovranno essere in grado di raccontarla o a memoria o a senso. Un pezzo a memoria perfetta. Memoria perfetta vuol dire poterlo dire senza intoppi a velocità sostenuta e senza interpretazioni. Il pezzo non potrà essere più breve di 2000 caratteri.
Per iscrizioni inviare la propria candidatura corredata di curriculum vitae e breve lettera di presentazione entro il 10 maggio 2014 all’indirizzo scuderieteatrali@gmail.com con oggetto
candidatura laboratorio G.Vacis.
I candidati selezionati per partecipare saranno contattati entro il 18 maggio 2014.
Info
06 5814176
scuderieteatrali@gmail.com