Domenica 3 maggio, grazie alla collaborazione di Black Reality e alla determinazione di Stefania Minciullo siamo riusciti a portare a termine la prima parte di un progetto sperimentale che mi stava particolarmente a cuore. Parlo di “Enea in viaggio”, realizzato al Teatro Biblioteca Quarticciolo e al Teatro del Lido di Ostia.
L’idea, che a molti sembrava folle, era quella di lavorare insieme: cittadini dei quartieri e migranti “approdati in città”. Esperienze del genere, di integrazione reale e non “su carta” , vengono attuate ogni giorno nelle scuole elementari e medie di alcune zone di Roma. Penso alla Carlo Pisacane, solo per fare un esempio ma ce ne sono tante, con docenti capaci e motivati. Certo, l’integrazione e’ un processo difficile che deve partire dall’infanzia. Ma intanto gli adulti si guardano con reciproco sospetto e basta un nulla, una provocazione, un singolo episodio, per far scatenare tensioni, intolleranza, rabbia.
Ci siamo ritrovati insieme, esercitando corpo mente e fantasia, scoprendo forme comuni di comunicazione e segni linguistici distintivi. Abbiamo mischiato ricordi, canzoni, gesti, cibo, disagi e diffidenze. Nessuna retorica.
Grazie a tutti, volontari, traduttori, sperimentatori, abitanti di Roma che hanno partecipato.
Ora vogliamo proseguire.
Emanuela Giordano