mercoledì 26, giovedì 27, venerdì 28, sabato 29 novembre ore 21.00
domenica 30 novembre ore 17.30
con Gianna Paola Scaffidi
pianoforte Biagio Andriulli
regia Antonio Serrano
Teatro dei Conciatori
“Sopporto la mia infelicità in modo doppiamente pesante
quando non ho lui, che sempre risolleva il mio spirito,
sempre di nuovo ravviva in me l’entusiasmo per l’arte…”
Clara Schumann
Siamo nel 1856, pochi giorni prima della morte di Robert Schumann in un ospedale psichiatrico. Protagonista della storia è Clara Wieck, moglie del grande compositore e madre di otto bambini; Clara non vede il marito dal giorno del suo internamento che risale a oltre due anni prima e non accetta l’idea che a una donna “non è concesso di far visita al proprio marito”. Riesce a ottenere il permesso per visitarlo solo pochi giorni prima della sua morte. “È magro e gli occhi incavati sembravano spenti… forse non mi ha neppure riconosciuta…”
Ma la morte non spezza il legame che prepotentemente Clara ha voluto costruire. E sembra che davvero Robert sia ancora lì, accanto a lei che guida le sue dita sui tasti del pianoforte, che l’aiuta a girare le pagine del diario che tenevano insieme, che la esorta a riprendere la sua attività di concertista…
Lo spettacolo è un intenso monologo i cui passaggi emotivi sono sottolineati da note musicali suonate dal vivo.
In scena un pianoforte, un piccolo scrittoio e un uomo, o forse l’ombra di un uomo…
Quello che la scena ci restituisce è l’immagine di una donna forte, che ha saputo imporre la propria volontà in ogni cosa nella sua vita, a partire dal suo matrimonio con Robert Schumann contro la volontà del padre.
Clara ripercorre in modo quasi geometrico e compulsivo alcuni momenti della vita passata insieme a suo marito… non vuole lasciarlo andare, forse vuole trattenere il suo spirito…
E intanto l’ombra al pianoforte accompagna Clara nel suo monologare.