venerdì 24 e sabato 25 gennaio ore 21.00
Ascanio Celestini in
RACCONTI.
Il Piccolo Paese
di Ascanio Celestini
suono Andrea Pesce
produzione Fabbrica
I Racconti del Piccolo Paese sono microstorie che iniziano e finiscono in pochi minuti, una specie di concept album dove canzoni diverse raccontano un unico luogo. Qualcuna proviene dalla tradizione popolare, ma tutte hanno in comune l’improvvisazione.
“ In “Confessione di un assassino” Joseph Roth fa dire a Golubcik che «le parole sono più potenti delle azioni – e spesso rido quando sento l’amata frase: “Fatti e non parole!”. Quanto sono deboli i fatti! Una parola rimane, un fatto passa! Di un fatto può essere autore anche un cane, ma una parola può essere pronunciata soltanto da un uomo». Nei miei racconti cerco di mettere insieme le parole e non di fatti. Certe volte non accade niente. Un meccanismo che si inceppa è l’unico avvenimento. Spesso i personaggi non hanno nome e le relazioni arrivano quasi ad azzerarsi. Ci sono le parole che diventano semplici come rotelle di un ingranaggio, come chiodi che tengono insieme dei pezzi di legno. I racconti del Piccolo Paese sono microstorie che iniziano e finiscono in pochi minuti, una specie di concept album dove canzoni diverse raccontano un unico luogo. Qualcuna proviene dalla tradizione popolare, ma tutte hanno in comune l’improvvisazione. Salgo in scena senza copione e scaletta.”
Ascanio Celestini
Ascanio Celestini è nato a Roma nel 1972. I suoi spettacoli sono legati ad un lavoro di ricerca sul campo e indagano nella memoria di eventi e questioni legate alla storia recente e all’immaginario collettivo. La sua scrittura nasce sempre da un lavoro di indagine condotta attraverso lunghi periodi di interviste e di laboratori. Fa teatro dal 1996. Da quell’anno ha portato in scena una ventina di spettacoli, scritto una decina di libri, partecipato a qualche trasmissione in radio e in televisione, registrato un disco, girato due documentari e un film. Ha raccolto storie di contadini e operai, infermieri psichiatrici e operatori di call center, minatori e detenuti. In diciassette anni di tournée ha cambiato tre automobili e adesso ha un furgone carico di scenografie. A parte gli alberghi non ha mai abitato fuori dalla sua borgata e ha cambiato quattro case spostandosi complessivamente di quattrocento metri.
Ascanio Celestini è uno dei nomi più importanti del teatro di narrazione in Italia. La sua scrittura nasce sempre da un lavoro di indagine condotto attraverso interviste e laboratori. Del 2000 sono Radio Clandestina sull’eccidio delle Fosse Ardeatine e Cecafumo sulla fiaba. Del 2002 è Fabbrica che racconta cinquant’anni di storia operaia attraverso tre generazioni. Nel 2004 con Fandango e Comune di Roma produce il documentario Senza Paura sulla vicenda di sei lavoratori notturni. Per Radio3 scrive e interpreta Milleuno sulla fiaba, Guerra e Pace sulla guerra a Roma, Il Tempo del Lavoro e Bella Ciao sul tema del lavoro e della Resistenza. Con Donzelli ha pubblicato Cecafumo, Fabbrica e Radio Clandestina con la ripresa televisiva dello spettacolo che è andato in onda nell’ottobre scorso.
https://www.facebook.com/AscanioCelestini?fref=ts