venerdì 4 aprile ore 21.00
doppio appuntamento con la danza contemporanea
Compagnia Excursus
KIZUNA
coreografia Benedetta Capanna
musiche Richard Strauss, Musica tradizionale Ainu
interpreti Benedetta Capanna, Stefano Fardelli
Kizuna è la parola giapponese che significa Legami, e il suo ideogramma è stato preso come simbolo del 2011.
Questa coreografia vuole essere un omaggio a tutti quei legami estremi che vanno oltre le scelte, i continui spostamenti, i cambi di residenze, quei legami senza un perché, senza un fine. Kizuna è la celebrazione di quei legami che si nutrono del silenzio e dell’assenza, quei legami che continuano a farci crescere, a farci cadere maschera dopo maschera, per portarci verso l’essenza più pura di noi.
Sono quei legami che legano alla libertà, dei cordoni ombelicali dello spirito che non saranno mai spezzati. Rosari di immagini, suggestioni, emozioni da sgranare e in cui ripararsi. Passato, presente, futuro ed eternità …
I due danzatori si ritrovano così a ricreare col loro corpo questo simbolo sigillando questi legami senza tempo, nell’apparente labirinto della vita.
SECONDA CIRCE
Laces – Forgotten
coreografia Giordano Novielli
testi originali Emiliano Solferino
musiche J.S. Bach, G. Marks, S. Simons, M. Richter, V. Williams, F. Chopin
videoscenografia Giordano Novielli
interpreti Giordano Novielli, Emiliano Solferino
Laces: Prima parte di un progetto legato all’esplorazione della mitica figura della maga Circe, distillandone alcuni aspetti che dalla dimensione del racconto viaggiano verso la realtà del quotidiano.
Nel contesto di 1.Laces, l’incantesimo ha effetto solamente su chi vuole essere incantato.
La delimitazione della zona, anche parte del territorio urbano, dove la magia può agire, il filtro passato attraverso le maglie delle parole, la relazione nello spazio dei corpi tra affascinante ed affascinato cantano una codipendenza di comportamenti, tra influenza e controllo, di un sé mai totalmente distinto dall’altro.
Forgotten: ispirato dalla figura del cinema muto Mae Murray, protagonista del perduto Circe, The Enchantress.
La performance si snoda attorno al tema dell’oblio, dal filtro che attenua il rumor bianco del sé fino al perdersi di una figura una volta mitica, maga, viaggiatore o dimenticata diva del cinema.
Dove nella prima parte la performance di movimento interagisce con la presenza dell’attore e dei suoi testi, nella seconda parte la relazione è con un video, risultato di montaggio di frammenti con protagonista Mae Murray.
La drammaturgia passa dal montaggio delle parole nel testo al montaggio delle immagini.