Come Direttrice della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea ho avuto il piacere di essere nominata Giurata al Calendimaggio di Assisi, con me ha partecipato all’evento anche Tania Ciletti che fa parte del giovane e agguerrito staff che lavora nel Sistema.
Vogliamo parlarvi di questa esperienza perché il Calendimaggio non è solo una grande festa laica, dedicata alla memoria della città, è sopratutto un esempio di cosa può significare il teatro per un territorio.
Il Calendimaggio impegna i cittadini di tutte l’età e condizione sociale. Gli abitanti di Assisi quasi ogni sera, finito il lavoro o lo studio, si incontrano per realizzare, i primi di maggio, uno spettacolo itinerante, un concerto polifonico e una serie di sfilate allegoriche. Ogni singolo evento può coinvolgere anche più di seicento partecipanti “in scena”.
Il Calendimaggio sviluppa il senso di identità cittadina, favorisce la relazione sociale e culturale tra abitanti, stimola l’apprendimento di mestieri legati alla scena artistica e rinnova ogni anno la partecipazione di tutta la città per conseguire un risultato sempre più sorprendente. E per sorprendente non mi riferisco ai tanti, mirabolanti “effetti speciali” ma alla qualità drammaturgica, poetica, recitativa, alle scene, ai costumi, alle musiche, alle luci, persino agli odori. Il sottile confine tra dilettantismo e professionismo è continuamente valicato, l’acerbità di qualche interprete è pienamente giustificata, la cosa che ci resta è la poesia e la potenza espressiva dell’insieme. Indimenticabile. Lo spettacolo, la sfida, sono solo il momento finale di un intenso lavoro collettivo.
La parte vincitrice non riceve premi ma solo “l’onore del merito” e, fatto straordinario, al racconto teatrale itinerante, che avviene nelle strade illuminate da centinaia di fiaccole, assiste solo la Giuria, composta da un regista, un direttore d’orchestra e uno storico. Tutto avviene per solo il piacere di farlo, insieme, al meglio e con grande fantasia. E’ impossibile non ricordare un grande film, Andrej Rublev, scritto e diretto da Tarkovsky, l’episodio in cui tutto un paese partecipa alla fusione della campana fino ad ascoltarne il suono.
Ci siamo sentiti particolarmente coinvolti forse anche perché il ruolo della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea di Roma ha anche questo obbiettivo: mettere a frutto le specificità dei territori nei quali sorgono gli spazi del Sistema, creando progetti di condivisione trasversali capaci di unire e motivare.
Ci stiamo impegnando quotidianamente a rendere questi luoghi un vero punto di riferimento sopratutto per chi vive in territori in cui l’emergenza della crisi diventa emergenza sociale quotidiana. Dopo aver partecipato al Calendimaggio siamo ancora più convinti che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta. Abbiamo intenzione di creare un legame di collaborazione tra l’Ente Calendimaggio e la Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea. Stiamo studiando le forme e i tempi di questa opportunità reciproca di scambio. Ma intanto ringraziamo ancora Assisi, i suoi abitanti e l’Ente Calendimaggio per l’accoglienza, l’esempio civile e la qualità della loro manifestazione.
Emanuela Giordano